«Ho appena parlato con il presidente Zelensky. Ho ribadito la nostra condanna e la nostra solidarietà a seguito degli ultimi attacchi russi. Ho condiviso ciò che le mie recenti discussioni internazionali, in particolare in Cina, hanno contribuito a chiarire e a portare avanti”», ha scritto su X il presidente francese, Emmanuel Macron. «La Francia è determinata a collaborare con tutti i partner per garantire misure di distensione e imporre un cessate il fuoco. Domani (lunedì 8 dicembre) a Londra continueremo il nostro coordinamento con il primo ministro Keir Starmer e il cancelliere Friedrich Merz. alla luce delle recenti discussioni tra ucraini e americani. Gli europei saranno necessariamente un pilastro fondamentale della soluzione giusta e duratura che stiamo costruendo collettivamente», ha aggiunto Macron.
La telefonata fra Zelensky e gli inviati Witkoff e Kushner è durata due ore e ha riguardato i territori e le garanzie di sicurezza. Lo riporta Axios. La Russia continua a chiedere che l’Ucraina si ritiri dalle aree del Donbass che controlla, ma gli Stati Uniti stanno cercando di perseguire nuove idee per trovare una soluzione. Sulle garanzie di sicurezza ci sono stati progressi ma un ulteriore lavoro è necessario per assicurare che ambedue le parti interpretino la bozza in modo simile.
Per approfondire:
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Kiev: interruzioni di corrente fino a 16 ore al giorno dopo il bombardamento della Russia
Vitaliy Zaichenko, presidente del consiglio di amministrazione di Ukrenergo, il gestore della rete elettrica ucraina, prevede che ci vorranno settimane per migliorare la situazione dell’approvvigionamento energetico dopo il bombardamento della Russia nella notte tra il 5 e il 6 dicembre. Lo riporta Ukrainska Pravda. Ukrenergo aggiunge che attualmente la maggior parte delle regioni sta subendo interruzioni fino a 12-16 ore al giorno. Zaichenko ha osservato che la situazione più difficile per quanto riguarda l’approvvigionamento energetico si riscontra attualmente nelle regioni in prima linea, dove si ricorre a chiusure di emergenza. In altre regioni sono stati introdotti programmi di chiusura oraria. Mentre il 5 dicembre erano previste interruzioni di corrente di 4-8 ore al giorno, il 6 dicembre, a causa dei bombardamenti, le interruzioni nella maggior parte delle regioni sono durate fino a 12 e persino 16 ore al giorno. “La situazione è piuttosto difficile. Non parliamo più di giorni, parliamo di settimane in cui dovremo riprenderci”, ha spiegato Zaichenko.
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