Strategy (ex MicroStrategy), società Usa star di Borsa, è in calo nel pre borsa di Wall Street di oggi. L’azienda, la cui attività principale è l’acquisizione di Bitcoin e altre criptovalute, è in attesa del verdetto del Nasdaq: il provider che gestisce l’indice delle società tech Usa sta per annunciare la revisione trimestrale del suo barometro Nasdaq 100 di cui fa parte anche Strategy. Secondo molti analisti, la società cassaforte di Bitcoin potrebbe essere esclusa da questo indice e rischiare così un forte calo in Borsa. Le modifiche agli indici vengono seguite con attenzione dagli investitori perché determinano quali aziende beneficeranno di miliardi di flussi di investitori passivi da parte dei fondi. Vuol dire che in caso di esclusione molti fondi venderanno la società.
Il motivo dell’esclusione dal Nasdaq 100? E’ legato al modello di business di Strategy che assomiglia più a quello di un fondo di investimento che a quello di una società tech. Sempre per questa ragione anche l’indice Msci sta considerando lo stesso passo. Msci deciderà a gennaio se escludere Strategy e società simili.
Strategy, guidata da Michael Saylor, è considerata da molti la «balena corporate» di Bitcoin. «La società continua a usare la volatilità come occasione per accumulare Btc, mantenendo un’impostazione dichiaratamente di lunghissimo periodo: in più interviste e interventi pubblici, Saylor ha ribadito che l’obiettivo non è fare market timing, ma trasformare il bilancio aziendale in una sorta di “Bitcoin treasury”, pronti a sopportare fasi di drawdown profondi pur di non ridurre l’esposizione – ricorda Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia -. Tuttavia stanno aumentando i rumour che anche Saylor, nonostante le smentite, stia procedendo alla vendita di Bitcoin. Nelle sue ultime dichiarazioni, Saylor continua a insistere sul fatto che la debolezza di breve non cambia la tesi di fondo: secondo lui, i ribassi sono “rumore”. Ha inoltre sottolineato che, finché la struttura finanziaria di Strategy lo permette, l’azienda privilegerà l’emissione di capitale e strumenti ibridi per continuare ad accumulare BTC, piuttosto che vendere le monete già in portafoglio. Un approccio che la distingue da molti investitori più tattici e che, nel bene e nel male, amplifica la leva del titolo sulle oscillazioni del prezzo di Bitcoin».
il caso
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I dubbi sulla sostenibilità delle società di accumulo di cripto stanno aumentando perché le quotazioni delle loro azioni si sono dimostrati estremamente sensibili alle fluttuazioni del prezzo del Bitcoin. Il titolo Strategy è sceso del 65% dal suo massimo nel 2024 e del 36% dall’inizio dell’anno, mentre il Bitcoin stesso ha perso solo il 3,6% nell’anno in corso.
Secondo i calcoli di Reuters, il valore di mercato di Strategy è sceso a 52,7 miliardi di dollari ieri mentre le sue riserve di Bitcoin valgono più di 61 miliardi di dollari. Se il Nasdaq dovesse rimuovere Strategy, secondo le stime di Kaasha Saini, responsabile della strategia degli indici presso Jefferies, la società potrebbe aspettarsi deflussi di fondi passivi per circa 1,6 miliardi di dollari.
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