Indossava il camice e stava effettuando prestazioni sanitarie nonostante fosse stato cancellato dall’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri già dal 2022. È quanto hanno scoperto i carabinieri del Nas durante un’ispezione in uno studio odontoiatrico in corso Giulio Cesare. I militari hanno trovato alcuni pazienti in sala d’attesa, pronti a sottoporsi a cure dentistiche. Un segno del l’attività, che proseguiva, nonostante il provvedimento di cancellazione, divenuto definitivo ad agosto.
Chi è
L’odontoiatra Marco Bellissimo, 65 anni, è stato indagato per esercizio abusivo della professione. Il fascicolo è sulla scrivania del pm Gianfranco Colace, lo stesso magistrato che sta già seguendo un altro procedimento a carico del professionista. In quel processo Bellissimo è imputato, in concorso con un’altra persona, per lesioni, truffa ed esercizio abusivo della professione. Il pm ha chiesto una condanna a un anno e dieci mesi di reclusione, mentre la sentenza è attesa per gennaio.
Il colpo di scena
Secondo quanto ricostruito, Bellissimo aveva appena terminato di rispondere alle domande dell’accusa durante l’udienza in tribunale e, concluso l’esame, si era allontanato dal palazzo di giustizia. Una scelta che, secondo gli inquirenti che lo hanno seguito, era stata dettata dalla necessità di rispettare appuntamenti già fissati nel suo studio nella zona Nord della città. Studio che ora è stato posto sotto sequestro, insieme a tutta l’attrezzatura presente all’interno.
Sotto sequestro
I carabinieri del Nas, coordinati dal tenente colonnello Pasquale Iovinella, hanno sequestrato anche il «riunito odontoiatrico», ovvero la postazione di lavoro completa di poltrona ergonomica e strumenti sanitari, oltre all’agenda contenente nomi e appuntamenti dei pazienti, che non risultano destinatari di alcun provvedimento. Nel frattempo, chi era in cura presso lo studio potrebbe essere costretto a rivolgersi ad altri professionisti.
La difesa
A tentare una linea difensiva è l’avvocata Angela Ventura, legale di Bellissimo: «Il dottore mio assistito è in possesso di una regolare laurea in Medicina ed è stato cancellato dall’albo esclusivamente per il mancato pagamento della quota annuale di iscrizione. Su questo punto è pendente un ricorso e confidiamo di poter dimostrare che si sia trattato di un problema legato alla notifica del provvedimento».
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