
«L’aria di Torino così inquinata nel mese di ottobre? È un’anomalia: il periodo critico, da sempre, inizia a dicembre». Parola di Secondo Barbero, direttore di Arpa Piemonte. Si riferisce a quanto accaduto tra l’11 e il 13 ottobre scorsi. I valori di pm10, il più pericoloso inquinante nell’aria, avevano superato per tre giorni il valore limite di 50 microgrammi per metro cubo. Per questo in città era scattato per la prima volta in questo autunno il semaforo arancione anti-smog, che ha costretto gli automobilisti in possesso di un’auto a motore diesel Euro 5 a lasciare il veicolo in garage. «Gli sforamenti – sottolinea Barbero – sono avvenuti prima dell’accensione degli impianti di riscaldamento, fattore che più di altri incide sulla presenza di inquinanti».
Un elemento che la sorprende?
«Che io ricordi non era mai accaduto».
Questo significa che l’aria di Torino è più inquinata rispetto al passato?
«Va fatta una riflessione diversa. Questo mese di ottobre è stato particolarmente asciutto. Nei primi 18 giorni non è mai piovuto. L’aria di Torino è stata più fredda di quella in montagna: questo l’ha resa stagnante, il che ha alimentato l’incremento di inquinanti».
Un fatto sporadico o l’indice di un allarme di cui preoccuparsi?
«No, non dobbiamo preoccuparci, ma continuare a lavorare per ridurre le emissioni di inquinanti. I valori di pm10 nell’aria restano troppo alti. Per andare nella direzione giusta le iniziative come il Bike Pride sono benvenute».
Perché?
«In una città come Torino è cruciale incentivare la mobilità sostenibile. Gli automezzi sono tanti, ma insieme al riscaldamento restano il principale fattore inquinante».
Secondo lei come sta lavorando l’amministrazione sul piano della mobilità ciclabile?
«Mi sembra che a Torino ci si stia muovendo bene sul piano della realizzazione delle infrastrutture per le bici. Ora bisogna lavorare sul piano culturale e invogliare i torinesi a usarle».
Come è messa Torino sul piano della qualità dell’aria rispetto alle altre città italiane?
«Come le altre città della pianura padana: siamo in una “conca”, in una posizione sfavorevole»
Ma la situazione è cambiata rispetto a qualche anno fa?
«Rispetto agli ultimi anni la qualità dell’aria di Torino è decisamente migliorata. Lo dicono i numeri sugli sforamenti annuali di pm10».
Cosa dicono nel dettaglio questi dati?
«Ogni anno possiamo sforare per non più di 35 giorni il valore limite di 50 microgrammi per metro cubo di pm10. Lo scorso anno eravamo arrivati al trentacinquesimo giorno di sforamento alla fine di dicembre. Vent’anni fa a fine anno i giorni di sforamento erano 200».
E quest’anno?
«Siamo in linea con il 2024. Potremmo sforare alla fine dell’anno oppure “salvarci” per un pelo. Dipenderà da quanto accadrà nei prossimi due mesi e mezzo».
È possibile fare une previsione?
«Prevedere ora cosa accadrà a novembre e dicembre è pressoché impossibile. L’ottobre secco potrebbe essere compensato da novembre, mese in cui storicamente piove molto. Ma è in primavera che faremo un bilancio definitivo».
Cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi giorni? Ci saranno altri sforamenti e limitazioni al traffico?
«Le previsioni per la settimana che inizia oggi sono favorevoli. Non sembrano esserci le condizioni per un accumulo di inquinanti nell’aria».
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