F1 GP Usa, Verstappen domina e riapre il Mondiale, 2° Norris. La Ferrari c’è

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Un weekend da cannibale, un weekend da Verstappen. Max si è preso tutto al Cota e vola in Messico con la convinzione sempre più forte che la rimonta mondiale sia fattibile a cinque GP e due Sprint (Brasile e Qatar) dalla fine. «La possibilità c’è — conferma il pilota Red Bull — ma dovremo fare weekend di questo livello». Una gara in solitaria per l’olandese, che è dovuto solo arrivare al traguardo dopo che un super Charles Leclerc (3° finale) ha passato Lando Norris (2°) in curva 1 al via, rendendo la domenica texana più complicata del previsto al pilota McLaren.

Lo stesso che però, complice la gara anonima di un Oscar Piastri disperso da Baku — 5° in solitaria e mai competitivo (l’immagine del pilota in silenzio nel suo abitacolo, dopo la gara, parla chiaro) — si avvicina prepotentemente alla vetta occupata compagno di box. La classifica recita infatti: 346 Piastri, 332 Norris e 306 Verstappen, tutto apertissimo, in attesa del nuovo duello in programma a Città del Messico domenica prossima. Un “mostro” il quattro volte iridato, che dall’Olanda, negli ultimi quattro GP, ha recuperato la bellezza di 64 punti sull’australiano del team papaya.

Se Max ha condotto una gara in solitaria come a Monza e a Baku, alla terza vittoria nelle ultime quattro gare, applausi a scena aperta vanno fatti alla gara di Leclerc, incredibilmente secondo come alla vigilia nessuno si sarebbe aspettato.

Con sua Ferrari, passata da un venerdì da incubo a un sabato convincente, aiutata anche dalle temperature più alte che hanno acceso le gomme, è stato speciale per tante cose: è stato l’unico a partire con le Rosse così da passare Norris all’esterno di curva 1, ha difeso coraggiosamente il ritorno del rivale nel primo stint (che ha raggiunto il numero massimo di track limits permessi) e poi dopo la sosta — optando per un undercut nei confronti del pilota papaya, rientrato 10 giri dopo — ha resistito fino a quando le medie si sono usurate e Lando è passato nel terzo settore.

«Ero preoccupato quando ho visto che ero l’unico con le Soft all’inizio, le ho messe per avere l’aria pulita, abbiamo guadagnato una posizione e ci ha aiutato nella gara — le parole di Charles — Tornare sul podio qui dopo le prime libere complicate è bello. Con Lando ho perso, ma è stato una bella battaglia».

Se ottima è stata la corsa di Leclerc (una Ferrari non andava a podio da Spa), confortante per i ferraristi è stato rivedere Hamilton di nuovo in top-5 (4° finale) come non accadeva da luglio a Silverstone. Un weekend, quello del Cota, dove il britannico è sempre sembrato in confidenza con la pista, finendo davanti a

Leclerc nelle qualifiche Sprint, e ha provato a giocare di strategia prima della sosta, quando Charles, con le Soft alla frutta e al termine del primo (lungo) duello con Norris, si è trovato l’inglese alle calcagna, bravo a conservare le gomme, prima che il monegasco venisse richiamato al termine del giro per la sosta. Nella seconda parte di gara, sulle Soft, l’inglese non ha invece mai impensierito nei croni i due rivali davanti, ma la sua prova si può dire sicuramente buona.

Se Ferrari, McLaren e Verstappen sono promossi, non si può dire così per Piastri e le Mercedes. Per il primo è stata una gara in solitaria, la dimostrazione che Oscar è diventato umano e sta sentendo parecchio la pressione di questo finale di Mondiale, dove ora i bookmaker darebbero favoriti Max e Norris. Appena dietro Russell (6°), che dopo il successo di Singapore non ha mai avuto il ritmo per impensierire l’australiano, la dimostrazione che il team delle Frecce d’Argento soffre di norma le piste dalle temperature “calde”.

Sfortunatissima la gara di Andrea Kimi Antonelli (13°), settimo fino al 6° giro di gara e poi centrato da un Carlos Sainz incredibilmente in errore dopo un attacco disperato in curva-15, in fotocopia con quello (riuscito) poco prima contro Ollie Bearman (9°). Antonelli è ripartito ultimo, non rientrando in zona punti, lo spagnolo ha invece rotto la sospensione anteriore e si è fermato. Hanno chiuso la top-10: Tsunoda (7°, seconda migliore posizione con la Red Bull), Nico Hulkenberg 8° e Fernando Alonso (10°).

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