Urbano Cairo tocca i tasti delle nuove prospettive del Torino, mentre il Torino per la prima volta decide di aprire le porte ai tifosi per l’allenamento al Filadelfia della squadra: avverrà mercoledì con ingresso a partire dalle ore 14.50. Un altro modo per provare a riavvicinare la gente.
«Sono molto ambizioso – ancora Cairo -, poi è fondamentale la gestione oculata del club. Quando l’ho preso, il Toro arrivava da un fallimento. E’ necessario sognare in grande, ma bisogna anche fare attenzione per come il calcio si è evoluto. La situazione legata al Covid negli ultimi anni purtroppo ha aggravato la situazione del calcio italiano, non aiutato dal governo. Poi anche io ho fatto errori, come l’investimento più pesante con Verdi, pagato 25 milioni: volevo fare qualcosa in più, ma non è stato uno dei miei migliori acquisti».
Spendendo molto meno, 8 milioni tra prestito e obbligo di acquisto che scatterà con il primo punto conquistato da febbraio, molto più di recente ha centrato l’acquisto di Giovanni Simeone, già 3 gol in campionato e 7 punti portati a casa. E tra 19 giorni c’è il derby. «Simeone mi piaceva da tempo – ancora Cairo -, in estate ad un certo punto ho detto a Baroni di prendere subito lui anziché aspettare un altro più difficile, era contento. Crediamo molto nel Cholito, ha lo spirito Toro ed è molto importante per tutti noi. Cosa darei per battere la Juve? Non dico nulla, abbiamo una settimana per prepararla bene…».
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