“Il futuro siamo noi”. A Milano fino a giovedì c’è Fashion Graduate Italia

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Un mondo in crisi quello della Moda in cerca di ricette per tirare su la testa e nello stesso tempo con il rifiuto di cambiare veramente. Occorre buttare il cuore oltre il passato, pervicacemente trattenuto con la celebrazione di archivi di maison del secolo scorso, e dare una possibilità al futuro. Creare nuovi stili, nuovo designer, nuovi brand anche. E in quest’ottica Fashion Graduate Italia, la prima fashion week dedicata alla creatività dei talenti della moda, è più che un “saggio” delle scuole di moda. La manifestazione (fino a giovedì presso Base Milano in via Bergognone 34) è organizzata da Piattaforma Sistema Formativo Moda Ente del Terzo Settore (ETS), hub che riunisce le migliori Istituzioni e Accademie italiane formative post diploma nel settore. Tema guida di quest’anno: «Bridging Tribes, Building Dreams», invito a celebrare l’incontro tra identità, culture e visioni, esplorando la capacità della moda nel creare connessioni e nuove possibilità.


Lo scopo è creare un ponte tra accademie e mondo del lavoro. Raccontare come il mondo dell’alta formazione in Italia è strettamente legato alle aziende del territorio. Un tema decisivo per la filiera produttiva del Made In Italy, che necessita di nuove leve professionali altamente qualificate. Tante le cause e gli effetti della crisi del sistema moda, tra questi la difficoltà per le aziende del settore di trovare sarti, orlatori, tagliatori artigianali, modellisti, esperti di nuove tecnologie e dell’Intelligenza artificiale.

Secondo uno studio di Altagamma-Unioncamere il fabbisogno stimato al 2028 è di 276mila persone. Nella moda il fabbisogno è di 75mila unità. E le imprese mostrano difficoltà nel reperire il personale ricercato circa nel 50% dei casi, soprattutto per la mancanza di candidati. E anche le “vocazioni” da creativo subiscono la crisi che sta colpendo e maison del lusso. Per i giovani designer affrontare le sfide del mercato senza “la Finanza” alle spalle è diventato quasi impossibile. Troppe le difficoltà: finanziarie, produttive e distributive. Da soli si va poco lontano anche perché si è schiacciati tra i “grandi” del lusso e i brand di massa sempre più competitivi con i prezzi. E accedere ai negozi multibrand è diventata una impresa complicata per i brand giovani. I commercianti vanno sul sicuro e non fanno più scouting di nomi nuovi come una volta. Insomma il talento non basta più. Occorre fare rete e dare spazio ai giovani come fa questa settimana della moda milanese dedicata ai giovani creativi.


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