Irruzione di 40 giovani incappucciati nel liceo occupato dai pro-Pal: istituto devastato e riempito di svastiche

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Sono entrati in piena notte armati di aste di ferro e dietro di loro hanno lasciato vetri rotti, porte sfondate, danni per migliaia di euro oltre alle bombolette di vernice nera spray usate per imbrattare con scritte e svastiche i muri dei corridoi. Indaga la polizia di Genova sul blitz messo in atto la scorsa notte al liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Genova dove un gruppo di una quarantina di ragazzi, estranei all’istituto, ha fatto irruzione intorno all’una di notte. Incappucciati e vestiti di nero hanno forzato le porte entrando nella scuola superiore occupata da alcuni giorni dagli studenti in mobilitazione pacifica a supporto della popolazione palestinese.

Il gruppo di abusivi, armato di aste di ferro e materiale trovato in un cantiere edile delle vicinanze, una volta dentro ha distrutto infissi, vetrate e banchi e poi ha scaricato una serie di estintori nei corridoi, scappando subito dopo. Un “atto di violenza grave, sembrerebbe di stampo neofascista”, come lo ha definito il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara che ha espresso viva preoccupazione per l’accaduto.

Non ci sono stati feriti né contatti tra i due gruppi, ma è stata una pioggia di chiamate al 112 da parte dei residenti a far scattare l’intervento delle volanti della polizia, insieme a Digos e operatori della Scientifica arrivati sul posto per ricostruire l’accaduto e la matrice dell’azione. Raccolte informazioni da alcuni testimoni e dalle telecamere di videosorveglianza, le indagini sono in corso per risalire agli autori del blitz.

In giornata la questura ha poi precisato che “al momento qualsiasi qualificazione dell’azione è da ritenersi prematura” e gli accertamenti procedono “a 360 gradi, nessuna ipotesi esclusa” mentre i primi testimoni avrebbero descritto gli autori come ‘maranza’, “ragazzi giovanissimi, tra i 15 e i 17 anni”. La reazione degli studenti del Da Vinci dopo l’aggressione è stata quella di dare un appuntamento pubblico nel pomeriggio davanti alla sede della scuola, per sistemare i danni dell’azione notturna. La sindaca di Genova, Silvia Salis ha condannato l’episodio definendolo “di estrema gravità”, auspicando si faccia luce al più presto sull’accaduto:“La violenza non è tollerabile in alcuna sua forma – ha aggiunto – vedere una svastica sul muro di una scuola è uno schiaffo ai valori fondanti della nostra democrazia”.

L’episodio ha provocato una valanga di reazioni tra cui quella del ministro Valditara per il quale “la scuola non può essere mai un luogo di intimidazione: deve prevalere sempre un confronto libero, plurale, rispettoso e in nessun caso prevaricatore”. La Cgil di Genova parla di atto “senza precedenti nella nostra città” condannando le “intimidazioni fasciste e gli atti di vandalismo, inaccettabili in qualsiasi contesto ma sono ancora più gravi se accadono in ambito scolastico”. Per il Pd di Genova e della Liguria “un vile attacco ai valori della libertà e della democrazia. Genova, città medaglia d’oro della Resistenza e antifascista, non deve diventare teatro di aggressioni, con simboli che richiamano a ideologie che hanno segnato una delle pagine più tristi della nostra storia”.

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