Sciare costa troppo? Ecco tutte le dritte per risparmiare

0
1

Carissimo sci. Anche quest’inverno «trascorrere una vacanza sulla neve costerà in media il 5.8% in più rispetto allo scorso inverno», secondo un’indagine dell’osservatorio turistico di JFC: il 4/5% in più ristorazione e lezioni di sci, oltre il 6% in più le settimane bianche, quasi il 9% di aumento alloggi e ospitalità alberghiera. Per non parlare degli skipass, che hanno raggiunto prezzi stellari, inavvicinabili per la maggior parte delle famiglie italiane.

Già l’inverno scorso gli operatori montani avevano ritoccato i prezzi mediamente del 10%. Quest’inverno lo scenario si ripete, nonostante l’inflazione sia abbondantemente sotto controllo, e pure il costo dell’energia. Risultato: la stessa JFC prevede un crollo delle settimane bianche da parte degli italiani (spesa media: 1545 euro a persona, oltre 4000 euro per una famiglia di tre persone) a beneficio di short break e weekend lunghi.

Secondo un recente studio degli albergatori alpini, la montagna è la destinazione che ha segnato il più importante aumento di ADR (Average Daily Rate, calcolata su una camera doppia con colazione inclusa): +5,8%, arrivando a superare i 203 euro per notte. Ma il modo di risparmiare c’è. Basta esser disposti a rinunciare al superfluo e a seguire alcuni accorgimenti per ottimizzare i costi.

Offerte last-minute ed early booking

Primo comandamento: cogliere le offerte che, specie a inizio e fine stagione, affollano il web e non solo: pacchetti hotel+skipass, early booking, soluzioni all-inclusive, weekend last-minute, promo gruppi o famiglie con bambini a costo zero. Basta cercare sui siti specializzati e scovare quella più adatta alle proprie esigenze. Al contrario del last-second, anche prenotare con largo anticipo garantisce spesso agevolazioni e tariffe scontate. Idem optare per la bassa stagione evitando, se possibile, ponti e festività comandate: Immacolata, Natale, Carnevale, Pasqua.

Piccolo è bello (e anche più economico)

Altro consiglio: anziché scegliere i grandi comprensori e le stazioni più blasonate, meglio prediligere le piccole località di valle, decisamente più abbordabili. Meno chilometri di piste, meno servizi, meno mondanità, ma anche meno folla e un approccio più autentico e sostenibile alla montagna. Tanto più che spesso i piccoli borghi sono collegati sci ai piedi ai grandi comprensori. Altrimenti, pochi minuti di bus-navetta e siete sulle piste.
La regione Valle d’Aosta ha addirittura lanciato un Magic Skipass low-cost pensato per le stazioni “minori”: sei giornate di sci, festivi compresi, a soli 100 euro inclusa un’ora di lezione col maestro e pure una notte in hotel per due minorenni in camera coi genitori.

Settimana bianca corta e alloggio in affitto

Nell’ottica di tagliare sui costi senza però rinunciare alla classica vacanza sulla neve, ci si può poi accontentare di fare la settimana bianca corta: il trucco è fare 5 giorni al posto di 7, escludendo il weekend che è poi il più caro e anche il più affollato. Di necessità, virtù: si scia lo stesso e si risparmia un 25/30%. Un esempio? La settimana super low-cost al Lagorai, nella trentina Valsugana: 5 notti feriali incluso skipass da 334 euro, da 419 in hotel con mezza pensione.

Rispetto all’albergo, l’appartamento in affitto è senz’altro più conveniente. Di più ancora se non in centro paese. Per una famiglia o un gruppo di amici è senz’altro la soluzione più economica: costa meno (anche del 50% rispetto all’hotel) e, potendo cucinare in casa, consente di risparmiare anche sul vitto.

Se poi volete contenere le spese anche di viaggio, valutate la possibilità di arrivare a destinazione in pullman o in treno, e poi eventualmente spostarvi sul posto con gli skibus, che spesso tra l’altro sono gratuiti. Certo, è un po’ più scomodo. Ma oltre a carburante e pedaggio autostradale, taglierete anche gli eventuali (carissimi) costi di parcheggio alla base degli impianti.

Noleggio e lezioni di sci

Con il noleggio dell’attrezzatura e i corsi di sci il discorso si fa più tecnico. Molto dipende dalle esigenze di ciascuno. Per quanto riguarda sci e scarponi, se si scia più volte durante l’anno conviene acquistarli, magari sfruttando i saldi di inizio e fine stagione invernale. Se invece si scia poco e magari a spazzaneve, il noleggio è la soluzione ideale. Tanto più che i negozi oggi propongono modelli di tutti i tipi e per tutte le tasche. Di regola, sono da preferire le grandi catene specializzate al bugigattolo alla base degli impianti: c’è più scelta e più sicurezza.

Per quanto riguarda le lezioni di sci – fondamentali per imparare la tecnica da un maestro abilitato – quelle collettive costano circa la metà rispetto a quelle individiali, che ormai vanno dai 50/55 euro in su. I corsi settimanali di gruppo – con un paio di ore di lezione al giorno – sono la soluzione meno costosa, specie in bassa stagione e nei giorni feriali.

Ancora più convenienti sono i corsi di sci organizzati durante i fine settimana dagli sci club e dalle sezioni del CAI. Il prezzo è agevolato e di norma prevede un pacchetto speciale che include viaggio in bus, lezioni col maestro e anche lo sconto sullo skipass.

Alternare lo sci con altre attività

C’è poi sempre da tener presente che una vacanza sulla neve non è solo discese in pista. In quota ci sono tante altre attività sportive – a costo zero, o quasi – che si possono praticare: dalle ciaspole allo sci di fondo, dallo scialpinismo alle semplici escursioni. Senza contare le altre possibilità che offre la montagna: e cioè benessere, cultura, enogastronomia, divertimento. Tanto più se il tempo è brutto. Perché sciare a tutti i costi se soffia il vento e infuria la bufera?

Un modo più slow di vivere le terre alte consente di goderle a 360 gradi, e indirettamente anche di risparmiare. Sì, perché diversificare le attività significa non doversi accollare tutti i giorni le salatissime spese per lo skipass, il noleggio e le eventuali lezioni col maestro.

Come risparmiare sullo skipass

A proposito di abbonamenti agli impianti di risalita: questo è un argomento che merita un capitolo a parte. Di recente Altroconsumo ha pubblicato un’indagine su 44 località sciistiche italiane dell’arco alpino: il biglietto – giornaliero o settimanale – registra un incremento medio del 4/4.5%. Per una famiglia di tre adulti, la spesa quotidiana per il solo skipass può arrivare fino a 260 euro. Le tariffe più alte si registrano in Trentino-Alto Adige: fino a 86 euro in alta stagione nel carosello Dolomiti Superski.

Tra gli aumenti più marcati si segnalano Alagna Valsesia (+13,1%) e Livigno (+10,1%). Al contrario, Champorcher mantiene lo skipass più economico, mentre il Friuli-Venezia Giulia è l’unica regione a non ritoccare i listini verso l’alto.

Ma come fare per contenere l’esborso per gli impianti di risalita? Intanto si possono sfruttare i tanti voucher sconto skipass disponibili per varie località sui siti di offerte e nei negozi specializzati di sci e montagna. E poi si possono sfruttare gli abbonamenti dinamici online (prima acquisti, meno spendi), le tessere pay-per-use (tanto scii, tanto paghi), gli skipass a ore anziché il classico giornaliero, il plurigiornaliero o il settimanale, sempre soggetto all’incognita meteo. Acquistando i giornalieri online si risparmia inoltre il 5% rispetto al prezzo applicato in biglietteria.

In quasi tutte le località bambini e ragazzi godono di riduzioni sulle tariffe. I più piccoli in genere non pagano se accompagnati da un adulto pagante. Anche i tesserati a uno sci club o alla Fisi, ovvero la Federsci, hanno spesso diritto a sconti sugli skipass. Un’altra opportunità è quella sfruttare gli sconti convenzionati con le società funiviarie: da quelle dei singoli hotel al Telepass fino ai punti Fidaty dell’Esselunga. Infine, esistono carte specifiche (stagionali, per giovani, per famiglie) che garantiscono sconti interessanti sugli skipass. Le prevedono quasi tutti i comprensori sciistici.

Persino il carosello Dolomiti Superski, che vanta il poco invidiabile primato di avere lo skipass giornaliero più costoso d’Italia (86 euro in alta stagione), offre diverse opportunità di risparmio. La più gettonata è il carnet Family da dieci giornate di sci per ciascun componente della famiglia. Alla fine il prezzo del giornaliero si abbassa così fino a 39 euro a persona: vale a dire meno della metà del prezzo di listino.

Disclaimer : This story is auto aggregated by a computer programme and has not been created or edited by DOWNTHENEWS. Publisher: lastampa.it