Il Bologna prosegue la sua favola nelle coppe grazie a Ciro Immobile, 35 anni e appena 40’ giocati in questa stagione a causa di un infortunio muscolare prima di questa serata nel deserto saudita, chiusa da protagonista con il rigore decisivo nella seconda semifinale della Supercoppa italiana a Riad. Lunedì andrà in scena l’epilogo più naturale del trofeo con il Napoli scudettato contro i detentori della Coppa Italia. Esce l’Inter, seconda nello scorso campionato: i nerazzurri pagano una serie dal dischetto rovinosa. In gol solo Lautaro e De Vrij, Bastoni e Bonny sono stati stregati da Ravaglia, Barella ha calciato altissimo. La squadra di Chivu ha vanificato un avvio perfetto, spianato dalla bella acrobazia di Thuram. Ma Barella e compagni hanno ceduto presto l’iniziativa al Bologna, arrendevolezza peggiorata dall’ennesimo rigore di braccio provocato da Bisseck, che ha fatto tornare in mente l’episodio contro la Lazio di sette mesi fa. Trasforma Orsolini.
L’Inter ritrova spinta nel secondo tempo, ma Ravaglia ferma Lautaro. È il prologo di quello che succederà ai rigori. Desolante osservare le tribune semivuote in uno stadio di appena 24.700 posti. Queste immagini generano l’effetto opposto a quello inseguito da chi è convinto che sia positivo esportare il calcio italiano all’estero a prescindere da ogni distinguo. Il prossimo passo è Milan-Como a Perth, in Australia, ma servirà una nuova autorizzazione della Figc che non ha gradito il via libera della Lega a un arbitro asiatico al posto di un italiano.
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